Elena Bucci

In disparte / Ravenna

Elena Bucci, regista, attrice, autrice, ha fatto parte del nucleo storico del Teatro di Leo di Leo de Berardinis partecipando a tutti gli spettacoli. Ha lavorato tra gli altri con Mario Martone (Edipo a Colono), Pappi Corsicato (La voce umana), Claudio Morganti (Riccardo III, Le regine). Per il lavoro con Morganti vince il Premio Ubu come migliore attrice. Ha fondato con Marco Sgrosso la compagnia Le Belle Bandiere (premio Hystrio - Altre Muse per l'attività, 2007) con sede a Russi di Romagna, dove fondano un Laboratorio Teatrale Permanente, contribuiscono alla riapertura del Teatro Comunale e realizzano rassegne e progetti come La Città del Sonno e Sonhos (in collaborazione con il Laboratorio, musicisti, artisti visivi, scrittori) e spettacoli - dei quali cura regia e drammaturgia - come Macbeth, Hedda Gabler, L'Amante (quest'ultimo con Marco Sgrosso), La locandiera, Antigone di Sofocle, Juana de la Cruz o le insidie della fede, da lei scritto, diretto e interpretato (con musiche di Andrea Agostini per Ravenna Festival), tutti prodotti nel corso della lunga e felice collaborazione con il Centro Teatrale Bresciano - Teatro Stabile di Brescia), Santa Giovanna dei Macelli (prodotto dal Teatro Stabile Metastasio di Prato), Regina la Paura, progetto partito da L'Arboreto di Mondaino e prodotto nel 2010 dal Teatro Stabile Mercadante di Napoli e Delirio a due (insieme a Marco Sgrosso), co-prodotto con la Fondazione Teatro Piemonte Europa. Le Belle Bandiere ha condiviso con Diablogues di Vetrano e Randisi un progetto di rilettura dei classici prodotto da Teatro degli Incamminati e Teatro Ebe Stignani di Imola.

In disparte / Ravenna

© The Nobel Foundation (2004)
traduzione di Rita Svandrlik in Elfriede Jelinek: una prosa altra, un altro teatro, a cura di Rita Svandrlik Firenze University Press 2008. CC Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate” 3.0 Italia. Courtesy of Coordinamento editoriale, Dipartimento di Lingue, Letterature e Studi Interculturali, Università degli Studi di Firenze.

tre attrici tre città
Anna Amadori – Cesena
@ Teatro Bonci | 21 nov 2014 | h 18
segue incontro con Roberta Bertozzi, Chiara Guidi, Massimo Marino

Radio Zolfo con Elena Bucci – Ravenna
@ Ravenna viso-in-aria | 3 feb 2015 | h 21

Chiara Guidi – Bologna
per cause di forza maggiore la lettura di In disparte del 21 febbraio è spostata al 13 marzo, assumendo una nuova forma di lettura che comprende più testi di Elfriede Jelinek tra cui Ritornare! In Italia!, scritto dall’autrice appositamente per il Festival Focus Jelinek
@ La Soffitta | 13 mar 2015 | h 21
Segue incontro con Chiara Guidi

Scrivere è la dote della flessuosità, la dote di stringersi alla realtà?
Ci si vorrebbe stringere volentieri, ma cosa succede poi a me?
Cosa succede a quelli che la realtà non la conoscono davvero?
È talmente spettinata la realtà. Non c’è pettine che riesca a lisciarla.
I poeti vi passano e raccolgono disperatamente i suoi capelli in una pettinatura,
dalla quale prontamente di notte vengono perseguitati.
Nell’aspetto c’è qualcosa che non va…

In disparte è il discorso che Elfriede Jelinek ha pronunciato per il conferimento del premio Nobel per la letteratura nel 2004. La scrittrice non è andata a ritirare il premio a Stoccolma e ha inviato un video in cui lei stessa, davanti a un leggìo, legge il discorso.
Corpo a corpo dell’autrice con la lingua, con il ruolo che le riconosce e con la condizione in cui la lingua la pone quotidianamente. In disparte, in fuorigioco, nel tentativo incessante di stare dentro la realtà, svelare e dare voce alla memoria.

Tre attrici e tre città, per il testo che ‘entra’ nella scrittura e nella parola di Elfriede Jelinek, con il destino imbizzarrito, come un cane disobbediente che tira incessantemente il guinzaglio, assegnato alla lingua. «Io sono la prigioniera della mia lingua» e contemporaneamente, nell’intaglio tra realtà e rappresentazione, compone un modo, con il vento della realtà che afferra aggressivamente la «via» di essere autrice oggi.