PAROLE AL MONDO
introduzione di Maria Giuseppina Muzzarelli e Elena Di Gioia
Francesca Mazza
Il poeta e il mondo di Wislawa Szymborska
© The Nobel Foundation 1996
traduzione di Pietro Marchesani
Elena Bucci
In disparte di Elfriede Jelinek
© The Nobel Foundation 2004
traduzione di Rita Svandrlik
Anna Amadori
Ogni parola conosce il circolo vizioso di Herta Müller
© The Nobel Foundation 2009
traduzione di Sara Boldrin
a cura di associazione Liberty nell’ambito della stagione promossa dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna
Tre premi Nobel per la letteratura, tre autrici che hanno parlato al mondo con uno stile unico e rigoroso.
Dalla vertigine dei testi dei discorsi pronunciati in occasione del premio Nobel per la letteratura: Il poeta e il mondo di Wislawa Szymborska (1996); In disparte di Elfriede Jelinek (2004), Ogni parola conosce il circolo vizioso di Herta Müller (2009), si aprono come ali le scritture delle tre grandi autrici, restituite dalle attrici Francesca Mazza, Elena Bucci, Anna Amadori.
Il poeta e il mondo, discorso pronunciato per il Premio Nobel nel 1996 dalla grande poetessa polacca Wislawa Szymborska si sofferma sulla “vergogna” di dirsi poeta, sull’incessante e inquieta ricerca del ‘non lo so’ che si apre al ruolo della poesia e alla richiesta di parole necessarie “che volano su ali possenti”.
In disparte di Elfriede Jelinek per il Premio Nobel (2004), è un corpo a corpo dell’autrice con la lingua, con il ruolo che le riconosce e con la condizione in cui la lingua la pone quotidianamente. In disparte, in fuorigioco, nel tentativo incessante di stare dentro la realtà, svelare e dare voce alla memoria. Nel 2004 quando le è stato conferito il Premio Nobel per la letteratura, la scrittrice non è andata a ritirare il premio a Stoccolma e ha inviato un video in cui lei stessa, davanti a un leggìo, leggeva il discorso.
Ogni parola conosce il circolo vizioso, il discorso di Herta Müller – scrittrice di lingua tedesca nata in Romania – pronunciato nel 2009. Il discorso si apre su una domanda Hai un fazzoletto? e, nel solco di questa domanda, l’autrice ripercorre le tracce della sua vita, dall’infanzia contadina alla vita di persona adulta spiata dalla Securitate e il fazzoletto diventa il foglio di carta, lo spazio in cui raccogliere e strizzare i pensieri e le parole di una vita intera.
Si chiude a Bologna, ma non si ferma, il Focus dedicato alla scrittrice austriaca Elfriede Jelinek.
Apertura sala ore 20.30.
L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti